"Era una boutique chirurgica, chiusa per lavori. Con le mani nelle tasche della giaccia rimirò attraverso il vetro una losanga di pelle sintetica appoggiata su un piedistallo di finta giada, […] era tatuata con un display digitale luminoso collegato a un chip sottocutaneo. Perché darsi tanta pena con la chirurgia, gli venne da pensare, quando puoi semplicemente tenere in tasca quell’affare?” (cap 1 pagg 16-17)Recentemente la designer di Seattle Gina Miller, nella sua recente ricerca pubblicata nel primo volume del libro "Nanomedicine" di Robert Freitas, illustra come, in un prossimo futuro, potrebbero essere impiantati sotto pelle dei display controllati per mezzo delle stesse dita.
Dedicato al corso di Storia della Tecnologia tenuto dal Professor Vittorio Marchis presso il Politecnico di Torino, questo blog tratterà della tecnologia nel libro "Neuromante" di Wlliam Gibson
lunedì 21 aprile 2014
Display sottocutanei
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